mercoledì 15 giugno 2011

Illy e le iniziative artistiche.

Tutto è iniziato nel 1992, con la prima collezione di tazzine d’artista  intitolata “Arti e Mestieri”, in cui l'estetica della tazzina si sposava con il caffè. Da quel momento, illy ha creato un legame inscindibile con il mondo dell'arte, aggiungendo sempre nuove occasioni d'incontro tra il bello e il buono.
È un antico concetto filosofico, la “kalokagathia”, a insegnarci che il gusto e la bellezza sono inseparabili: ciò che è buono, non può che essere bello e viceversa. Per perseguire questo ideale da oltre quindici anni illy contribuisce come parte attiva alla diffusione dell’arte contemporanea, sostenendo artisti, istituzioni e mostre internazionali.
Ogni barattolo Illy Art Collection custodisce un piccolo capolavoro.
Nato nel 1992 dall’idea che l’arte possa entrare nella vita delle persone anche attraverso un piccolo oggetto d’uso quotidiano, il progetto, dopo oltre 70 serie di tazzine da collezione, si estende nel 2006 ai barattoli da caffè: esclusive opere d’arte in edizioni limitate.
Il primo decoro del barattolo illy Art Collection disponibile da marzo 2011, “Energie Love Difference”, porta la firma di Michelangelo Pistoletto, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003 e fondatore a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto.
Love Difference è il movimento artistico promosso dall’artista che ha lo scopo di raccogliere attorno alle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo persone e istituzioni interessate a creare nuove prospettive che portino al superamento del conflitto fra le diversità culturali. Il Mediterraneo è qui rappresentato da uno specchio, a simboleggiare la superficie liquida che unisce le energie dei Paesi sulle sue sponde.
 “Energie Love Difference” va ad aggiungersi alle edizioni di barattoli Illy Art Collection già firmate negli ultimi anni da James Rosenquist, Michael Lin, Sebastião Salgado e Tobias Rehberger

La nuova tazzina Illy Art Collection di Anish Kapoor. 
Osservando l suo piattino platinato e forato al centro sopra la tazza, platinata anch’essa, si ha un’impressione di luce diffusa e di difficoltà a valutare le dimensioni. Il baluginare dei riflessi impedisce di cogliere istintivamente l’entità dello spazio cavo.
Così una tazza, come tutte le opere di Kapoor, passa dall’arte alla vita e sintetizza in una forma situazioni mentali dolorose quali il dubbio, l’ambivalenza, l’errore ma anche stati felici come il  mistero, la sorpresa, il desiderio di capire cosa osservo e di scoprire chi siamo.

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