Nei primi anni '30, gli industriali si ritrovano a fronteggiare una eccedenza di produzione di caffè e sono costretti a bruciarne milioni di tonnellate. Il governo Brasiliano decide allora di trovare una soluzione e si rivolge alla Nestlé. Nel 1867, infatti, il chimico svizzero Henri Nestlé aveva creato l'omonima marca di alimenti a base di latte per bambini, per questo, messa di fronte al problema dell'eccedenza di caffè, la Nestlé, che aveva già elaborato un procedimento per la conservazione del latte, immagina di sottoporre il caffè allo stesso processo, trasformandolo in un prodotto solubile. Dopo sette anni di ricerche, esperimenti e tentativi, Max Morgenthaler trova la soluzione: nasce così Nescafé, il primo caffè solubile al mondo.
Questo prodotto nasce da un semplice processo di estrazione ed essiccazione.
La lavorazione è simile a quella quotidiana, quando si prepara il caffè in casa con la caffettiera: si fa passare dell'acqua bollente attraverso un filtro contenente chicchi di caffè selezionati. L'acqua trattiene l'aroma e il gusto del caffè e quando viene fatta evaporare il risultato è puro caffè solubile: così nasce Nescafé. Infine, dopo l'ultimo controllo di qualità, il caffè è confezionato e distribuito ai punti vendita, pronto per essere gustato da milioni di persone in tutto il mondo.
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